Candida Martinelli's Italophile Site
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Terence Hill è nato a Venezia il 29 marzo
1939 con il nome di Mario Girotti da padre italiano e madre tedesca ed è
il secondo di tre fratelli. Dopo i primi due anni e mezzo passati a
Venezia, i suoi genitori decisero di trasferirsi a Lommatzsch, paesino
della Sassonia nativo della madre, presso la casa dei nonni materni. In Germania Terence imparò a parlare
prima il tedesco, ma ricorda che suo padre gli leggeva “I fioretti di
San Francesco” e “Il Cantico delle Creature” per insegnargli
l’italiano ed anche valori come l’amore e la pace. Valori che Terence
fece subito suoi, dopo essere sopravvissuto con la sua famiglia ai
tremendi bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, che rasero al suolo
la vicina Dresda. Ricorda infatti quanto fu terribile trovarsi là durante
i bombardamenti, tanto che quei brutti ricordi non lo abbandonarono per
tutta la sua gioventù. Al rientro in Italia, Terence aveva cinque
anni e, dopo qualche mese passato di nuovo a Venezia, la famiglia Girotti
si trasferì ad Amelia, in Umbria, il paese natale di suo padre. Lì
Terence frequentò le scuole elementari dalle suore. Terence ha raccontato
che già allora sognava che da grande avrebbe fatto il pilota di jet
militari ma anche l’attore, pur non sapendo cosa significasse. Sin da
ragazzino era molto sportivo e gli piaceva leggere le storie di re Artù,
oltre ad interessarsi a tutti i libri sulla natura. E’ cresciuto
guardando i vecchi film western di John Ford ed era fanatico di Pecos Bill
e Oklahoma. Ricordando ancora com’era da bambino, Terence racconta che
in lui hanno sempre convissuto l’anima da ragazzo tranquillo e
compassato e quella di scavezzacollo, non a caso da adulto ha coltivato la
passione per sport energici come sci e motocross. Sua madre aveva intuito in lui il talento
di attore, vedendo già all’età di quattro anni, nella sua vivacità e
nei giochi di bambino, una creatività particolare. Fu il successivo
trasferimento di tutta la famiglia a Roma che gli dette
l’opportunità di entrare per la prima volta nel mondo del
cinema. Sua madre, saputo da un amico che il regista Dino Risi stava
cercando dei ragazzini per un film, lo portò per gioco ai provini insieme
ai suoi fratelli e Terence ottenne così la parte del capobanda Gianni nel
film del ’52, Vacanze col gangster. C’è da dire che in quel
periodo Terence frequentava la piscina, nella stessa società di nuoto (la
“Lazio”) di Bud Spencer, già famoso campione col suo vero nome, Carlo
Pedersoli, che lui, di dieci anni più piccolo, ammirava. Anche
l’aiuto-regista di Dino Risi frequentava quella piscina e lo avvisò dei
provini ma, ormai, Terence era già stato scelto dallo stesso regista, il
giorno precedente. Di quella prima esperienza Terence ricorda che fu molto
dura, a causa del suo carattere perfezionista che lo portava a svegliarsi
all’alba tutte le mattine per ripassarsi le battute, avendo paura di
dimenticarsene. Fu ancora sua madre che, successivamente, dopo il suo
primo film, gli fece prendere lezioni di equitazione e di inglese, quasi
avesse magicamente previsto il destino di suo figlio. Lo stesso Terence ha
confidato che, dopo quella prima esperienza a dodici anni, continuò a
recitare, senza esserne del tutto convinto in quanto era piuttosto timido
e già allora teneva molto alla sua privacy. Per questo motivo, i suoi
agenti erano convinti che con un carattere simile non avrebbe mai fatto
carriera. Come ha raccontato, fu per lui di grande aiuto frequentare, nei
due anni seguenti, l’Actor’s Studio appena aperto proprio a Roma da
Gloria Guerrieri, un’allieva di Elia Kazan. Il divertimento vero, però,
arrivò per lui molto più tardi, con i western in coppia con Bud che
appagavano il suo lato più spericolato. Intanto, in quegli anni,
continuarono ad offrirgli delle parti in film come Villa Borghese del
’53 e Divisione Folgore del ‘54,
mentre nel ‘55 ebbe un ruolo di rilievo in La vena
d’oro. A diciotto anni
fu il protagonista di Guaglione, film ispirato all’omonima
canzone di Claudio Villa. Iniziò così un periodo in cui interpretò
soprattutto film “musicarelli” nella parte del bel ragazzo alle prese
con le prime storie d’amore. Come in Lazzarella del ’57 col
noto cantautore Domenico Modugno e Cerasella del ‘59; film nei
quali Terence si sentiva sempre più relegato, nonostante gli siano
serviti per acquistare una certa notorietà. Infatti questi film ebbero un
grande riscontro di pubblico, in particolare il successo di Lazzarella
che lo elesse a “fidanzatino d’Italia”. In realtà ancora non aveva
deciso quale dovesse essere il suo futuro, così nel 1960, si iscrisse
all’Università per continuare gli studi classici, scegliendo la facoltà
di letteratura. Anche per pagarsi gli studi, continuò comunque a
frequentare Cinecittà. Negli anni successivi Terence partecipò a film un
po’ di tutti i generi, per esempio il comico Un militare e
mezzo o, sempre del ’60, lo storico Cartagine in fiamme. Nel
’61 impersonò il principe Moluk nel film Le meraviglie di Aladino,
nel ’62 lo ritroviamo ancora nel film d’avventura Il dominatore dei
sette mari. Ma fu nel ’63 che avvenne la svolta, Terence ottenne una
parte, seppur piccola, in un film importante come Il Gattopardo di
Luchino Visconti e fu allora, dopo quasi tre anni di studi classici, che
Terence decise di dedicarsi completamente alla carriera d’attore e
quindi abbandonò gli studi universitari. All’epoca Terence aveva raggiunto ormai
una certa notorietà ma si sentiva relegato in ruoli da teen-ager, fu per
questo motivo che l’anno successivo, il ‘64, decise di trasferirsi in
Germania, attratto dalla possibilità di recitare nei primi western
europei. Si trattenne all’estero per circa quattro anni, prendendo parte
ad una decina di film, tra i quali, appunto, diversi western tratti dai
racconti di Karl May, uno
scrittore tedesco per molti versi paragonabile al nostro Emilio Salgari.
Grazie a questi film Terence si lasciò alle spalle le vesti di ragazzino
ma ha confessato che, mentre era in Germania, sentendo sempre più spesso
parlare dei grandi successi ottenuti dagli western italiani, i cosiddetti
spaghetti-western, pensò sconfortato di aver perso il treno. Rientrò in
Italia nel ’67 e, mentre si trovava sul set di “Little Rita nel
west”, una troupe in Spagna stava girando un film intitolato “Il cane,
il gatto e la volpe”, ideato da Giuseppe Colizzi, un grande scrittore
che per questo copione si era ispirato a Esopo. Accadde che, durante i
primi giorni di riprese, l’attore che impersonava il gatto, Peter
Martell, si infortunò, così Colizzi, che era anche il regista, fu
costretto a cercare un sostituto. Il caso volle che, arrivato di gran lena
in Italia, proprio sul set di “Little Rita nel west”, gli venisse
proposto Terence Hill. Il film di Colizzi diventò poi “Dio perdona
…io no!” e sancì
l’incontro tra Bud Spencer e Terence Hill! Fu proprio in quell’occasione che, per
rendere internazionale il film come usava allora, fu chiesto a Mario
Girotti e a Carlo Pedersoli di scegliersi dei nomi americanizzanti.
Terence ricorda che il suo agente Perrone gli sottopose una lista con
venti nomi e gli dette un giorno per sceglierne uno. La scelta ricadde su
“Terence Hill” perché era facile da ricordare, dato che è scritto in
modo simile a come si legge, e soprattutto perché le iniziali erano le
stesse di sua madre e questo gli sembrò di buon auspicio. Sempre in quell’anno Terence conobbe
Lori, una ragazza americana che, da lì a pochi mesi, diventò sua moglie
e il 7 novembre 1969 nacque Jess, il suo primo figlio. Qualche anno dopo
decisero di adottare un bambino e in famiglia arrivò Ross. Due nomi che,
come poi ha fatto notare lui stesso, si trovano nella Bibbia. Tornando al ‘67, sempre in quell’anno
interpretò il ruolo di Django nel film Preparati la bara!, sequel
girato sulla scia del successo del precedente impersonato da Franco Nero.
Nel ‘68 ritrovò sul set Bud Spencer ne I quattro dell’Ave
Maria, gli altri due personaggi, a cui si riferisce il titolo,
sono impersonati da Eli Wallach e Brock Peters, sempre per la regia
di Colizzi. Il film conserva una certa vena ironica e, anche se i
protagonisti sono quattro, Terence Hill e Bud Spencer fanno praticamente
coppia per tutto il film. Il ‘69 vede Terence a fianco di Don
Backy nel film Barbagia - La società del malessere, sul fenomeno
del banditismo sardo; ma anche di nuovo con Bud Spencer in La collina
degli stivali, un altro western per la regia di Colizzi. Ed eccoci all’anno fortunato, il ‘70 e
al film che lo fece diventare famoso in tutto il mondo interpretando il
personaggio di “Trinità”, a fianco del fratellone “Bambino”. La sorte volle che mentre i due, Terence e
Bud, erano intenti a visionare copioni, incontrarono per caso Enzo Barboni
che se ne andava in giro con il copione di un film dal titolo Lo
chiamavano Trinità…. Un film che sembrava strano a tutti i
produttori, i quali lo rifiutavano commentando che non
c’erano morti e c’era troppo dialogo! Bud e Terence invece
risposero subito di volerlo fare, decidendo di correre il rischio. Per
l’occasione, Enzo Barboni prese lo pseudonimo di E.B. Clucher. Quel
film, che ironizzava sui precedenti film western pieni di sangue,
proponendo due eroi sporchi e fannulloni ma infallibili con pistola e
cazzotti, ebbe un grandissimo successo; tanto da stupire la critica che
non se lo sapeva spiegare! Anche Terence si disse stupito di tante
risate, non pensava di poter essere così divertente e “comico”, da
riuscire a suscitare tanta ilarità. Visto il risultato del primo “Trinità”,
fu praticamente d’obbligo girare il sequel e nel ‘71 uscì …Continuavano
a chiamarlo Trinità che ebbe un successo addirittura superiore al
precedente, tanto da provocare una gran quantità di imitazioni. Ancora oggi questo film si trova al quinto posto nella
classifica dei film più visti in Italia dal 1955. Sempre durante quell’anno, Terence
sperimentò anche ruoli seri, come in La collera del vento e in
Il vero e il falso, dove interpreta un avvocato, ma entrambi non
riscossero molto successo. Il ‘71 vede anche Bud e Terence di nuovo
insieme, ma questa volta in un’ambientazione completamente diversa, che
si distacca da quella di tutti gli altri film girati dalla coppia; inoltre
in questa pellicola il vero ed unico protagonista è Terence Hill, infatti
anche il titolo è al singolare: Il corsaro nero. Fu proprio verso la fine di quell’anno,
che Terence decise di trasferirsi con la sua famiglia in America e, dopo
una breve sosta in California, si stabilì definitivamente in un ranch del
Massachussets. Terence fu felice di trasferirsi là, in
quanto era affascinato dai paesaggi degli Stati Uniti, dalla sensazione di
libertà e indipendenza che solo quella natura sa dare, come lui ha
spiegato. Nel Massachussetts, aggiunge Terence, ritrovò l’aria di casa,
un clima quasi padano e soprattutto uno stile di vita più europeo e poi
bastavano 6 ore di aereo per tornare in Italia. Nel suo ranch ha sempre condotto una vita
semplice e tranquilla, lontano dai riflettori. Lì ha ricreato un piccolo
angolo di campagna romana iniziando a coltivare un orto con semi che si
faceva arrivare direttamente dall’Italia, ad allevare galline e conigli
e, per il divertimento dei bambini, prese anche un pony. Inoltre passava
il suo tempo accompagnando i figli a scuola, scuole pubbliche e non
private, leggendo, scrivendo e andando a cavallo; insomma, la vita che lui
aveva sempre sognato. Per dirla con parole sue, il desiderio di libertà e
indipendenza che era riuscito ad appagare, lo accomuna al personaggio di
Trinità, personaggio alla Easy Rider,
in chiave di favola. Con Più
forte ragazzi del ‘72 inizia una lunga serie di fortunati film
girati in coppia con ambientazioni moderne, in grandi metropoli o in
paradisi naturali. I loro film ci hanno così fatto viaggiare un po’ per
tutto il mondo: da Madrid, alla foresta amazzonica, da Miami o Rio de
Janeiro ad una bella isola dell’Oceano Pacifico. In ognuno di questi film la formula è
sempre la stessa e sempre vincente! Tanto da essere definiti “campioni
d’incasso”, tanto da “sbancare i botteghini”. Un esempio per tutti
è Altrimenti ci arrabbiamo, dove, come al solito, Ben (Bud) è un
po’ restio, dato il suo carattere tranquillo, a frequentare
quell’attaccabrighe di Kid (Terence) ma, per difendere i propri diritti
e quelli dei deboli, i due si coalizzano e volano i cazzotti! Le trame
sono sempre abbastanza semplici, le battute esilaranti e le scene
d’azione, travolgenti! A detta di Terence, il successo dei loro film sta
anche nel fatto di non aver mai voluto usare la controfigura e di aver
sempre avuto a disposizione tutti i migliori cascatori che c’erano in
circolazione, che ritroviamo infatti, in tutti i loro film. Le scene
d’azione, in particolare le scazzottate, erano girate con la maestria di
Giorgio Ubaldi, il coordinatore delle scene acrobatiche che contava,
mentre le giravano, per sincronizzare i movimenti, come se si fosse
trattato di un balletto e questo dava, a tutto l’insieme, una certa
armonia. Per girare queste scene, venivano impiegati addirittura anche
dieci giorni, dato che venivano girati solo pochi minuti al giorno. In
molte di queste scene d’azione inoltre, Terence è stato favorito dal
fatto di aver sempre praticato molto sport, in particolare la ginnastica
artistica. Questo si nota appunto anche nel film Altrimenti ci
arrabbiamo, nella scena girata in palestra dove si cimenta persino
alle parallele ed al cavallo. Un altro pregio di questi film è sempre
stato quello di essere apprezzati da tutti, grandi e piccoli: non ci sono
mai morti, non c’è violenza perché i cazzotti fanno lo stesso effetto
di un cartone animato e le volgarità e il sesso sono ridotti a zero. Dopo
aver impersonato “Trinità”, ha raccontato lo stesso Terence, che una
mamma lo fermò per strada per fargli i complimenti e raccomandarsi di
continuare così, perché grazie a lui,
poteva portare i suoi figli al cinema senza avere sorprese. Da
allora Terence dice di essersi sentito responsabilizzato ed ha sempre
continuato quel filone, fino ad oggi. Seppur abbiano riscosso sempre molti
consensi da parte del pubblico lavorando insieme, Terence e Bud non hanno
voluto sfruttare troppo il loro successo, decidendo così di fare almeno
un film l’anno e continuare in parallelo anche le loro carriere da
solisti. I film della coppia ad oggi sono 17,
partendo da Dio perdona …io no! del ‘67 fino ad arrivare a Botte
di Natale del ‘94 che vede la coppia tornare insieme dopo circa otto
anni dall’ultimo film Miami Supercops. Sono diciassette film
senza considerare “Annibale” del ‘59 dove in effetti erano presenti
entrambi, ma Bud aveva un piccolissimo ruolo e i due non si incontrarono. Come film “in solitario” per Terence,
sono da segnalare Il mio nome è Nessuno di Sergio Leone del ‘72,
per la regia di Tonino Valerii, girato a Santa Fe, New Mexico. Sempre di
genere western, nello stesso anno anche E poi lo chiamarono il
Magnifico e, del ‘75 Un genio, due compari, un pollo. Nel
‘77 Terence si trasferisce a Hollywood per girare un film tutto
americano Mister Miliardo, con attori famosi come Jackie Gleason e
Valerie Perrine. Sempre nel ‘77 il film La bandera - marcia o muori,
lo vede in un ruolo più impegnato a fianco di Catherine Deneuve e Gene
Hackman. Nel 1981 è la volta del simpatico
“Poliziottosuperpiù” con Ernest Borgnine e, nel 1983, esordisce alla
regia interpretando Don Camillo. Questo film è stato anche
prodotto dallo stesso Terence che ha raccontato di aver ricevuto solo
rifiuti dai produttori, perché nessuno di loro riusciva a vedere “un
cowboy” nel ruolo di un prete. In Don Camillo ha una parte anche il più
piccolo dei suoi figli, Ross, mentre Jess fa qualche breve apparizione
come comparsa. Nel 1987 Terence fa coppia nel film
“Renegade un osso troppo duro” con Ross, e gli riserba una parte anche
nella serie Lucky Luke che poi gira a partire dal 1990 a Santa Fe,
ma purtroppo senza di lui. Ross è scomparso a causa di un incidente
stradale il 30 gennaio 1990 all’età di sedici anni, insieme al suo
amico Kevin. Il film che precede la serie di Lucky Luke, è dedicato a
loro. Di questo primo film-pilota e di altri tre episodi, Terence ne è
anche il regista. Nel ‘97 lavora in coppia con Marvin
Hagler (il famoso pugile Marvin Marvelous Hagler) nel film girato in
America, “Virtual Weapon”. Dal 1999 si divide tra gli Stati Uniti e
Gubbio, piccola e antica cittadina dell’Umbria, dove viene girata la
fiction Don Matteo, che ha riscosso talmente tanto successo da
essere già arrivata alla quarta serie! Sia che lavorassero insieme oppure no, Bud
e Terence si sono sempre detti grandi amici e sono sempre rimasti in
contatto. L’ultimo film della coppia, come già
detto, è Botte di Natale, un film tutto fatto in famiglia, infatti
per l’occasione Terence torna dietro la macchina da presa, la
sceneggiatura è firmata da suo figlio Jess e Giuseppe, il figlio di Bud,
ne è il co-produttore. Questo film segna anche il loro ritorno,
dopo parecchi anni, al genere western ed è girato a Santa Fe, dove sino a
poco tempo fa Terence aveva una casa. Una piccola curiosità: Botte di
Natale si trova nel libro del guiness dei primati per la scazzottata
più lunga mai vista al cinema che dura ben nove minuti! Ad oggi i loro numerosissimi fans in tutto
il mondo, si chiedono se
potranno vedere un nuovo film con i nostri beniamini; se lo domandiamo a
loro, rispondono subito che ne sarebbero molto felici ma che è difficile
trovare il copione giusto… speriamo! Federica Tronci Visitate anche queste
pagine: Films
recently released internationally
Una
biografia di Sig. Terence Hill